Phobya TPC: analisi strutturale
Phobya è un produttore importante per i fan controller in quanto si è sempre distinta per la commercializzazione di modelli dal prezzo aggressivo ma dalle buone caratteristiche tecniche. Questa categoria di prodotti nel corso degli anni ha subito alcune modifiche strutturali, passando dall’integrazione di LCD a schermi Touch, potenziometri di varia natura e forma ed anche all’adozione di tubi nixie. Phobya ha adottato alcune di queste soluzioni e, come vedremo fra non molto, sempre con il produttore Phobya, c’è stata anche l’integrazione di pannelli multimediali, con card reader e ingressi USB. In questo caso si è cercato di offrire un prodotto economico, gradevole alla vista, potente ma semplice nell’utilizzo e nell’esposizione delle informazioni. Un aspetto su cui si sono rafforzati gli sforzi dei produttori è la potenza per singolo canale in quanto diversi modelli, tra cui il modello FC5V3 Lamptron appena recensito, sono capaci ormai di erogare addirittura 30W o più. Phobya certifica che anche in questo caso sarà possibile, e lo scopriremo presto. In questo modo si possono controllare pompe di sistemi a liquido dedicati, evitando quindi la connessione tramite i classici connettori di potenza. Vi mostriamo un video di presentazione dell’unità:
http://www.youtube.com/watch?v=44M5zb3e4PI
Struttura anteriore e posteriore
Il fan controller TPC di Phobya permette di controllare tutte le sue funzioni attraverso i quattro potenziometri frontali, che sono associati ad uno schermo di medie dimensioni, leggermente più piccolo di quello del Lamptron FC5V3, e dotato di una risoluzione inferiore. Permette la visualizzazione degli RPM e del sensore di temperatura associato al singolo canale. Lo schermo LCD presenta un singolo colore, Blu acceso (confronto diretto con il Lamptron FC5V3, posto in basso):
C’è una separazione verticale tra i sensori di temperatura, a destra, e gli RPM delle ventole a sinistra, e due piccoli indicatori: il primo, situato tra i sensori di RPM, indica il movimento delle ventole, il secondo invece la temperatura. La funzione è semplicemente estetica in quanto è particolarmente lampante che se lo schermo segna 0 RPM, non ci sia movimento.
Frontalmente c’è una struttura in alluminio con una finitura eccellente, molto simile come tipologia all’FC5V2, anche se possiamo notare delle differenze strutturali. Innanzitutto il telaio laterale, come gli altri fan controller Phobya recensiti fin d’ora, è in plastica dura, in contrasto quindi con l’acciaio dei modelli Lamptron; oltre a questo si nota facilmente una deformazione dei potenziometri, tesa verso il centro. Ciò è dovuto alla pressione esercitata dalle viti posteriori, e probabilmente dall’alimentazione dell’LCD stesso, che tende a esercitare una forza sul PCB, deformando leggermente quindi l’assetto orizzontale dei potenziometri frontali. E’ un problema funzionale ? No, però certamente si poteva evitare.
Data la presenza di potenziometri, potrebbe esserci qualche problema per l’integrazione in cabinet con paratie anteriori a chiusura laterale, infatti, similmente a quanto appurato nella recensione del case NZXT Phantom 820, anche in questo caso probabilmente potrebbe essere presente una leggera collisione frontale tra il fan controller e la paratia di questo modello, che comunque permette la chiusura. Esteticamente parlando è valido, sono riportati i nomi dei singoli canali sotto ad ogni potenziometro e lateralmente è impresso il logo del produttore. Lateralmente è abbastanza profondo ed inoltre presenta tre serie di fori per l’installazione, notizia ottima se rapportata al singolo foro dell’ FC5V2.
Nella parte posteriore troviamo l’elettronica dell’unità, non molto curata, ma leggermente potenziata per via della certificazione di potenza. Nella parte destra troviamo i quattro canali delle ventole, con gli ingressi a coppia con connettore a 3 pin proprietario, oltre ad un condensatore ed un induttore toroidale per singolo canale. Stranamente le foto nel manuale riportano induttori di forma cilindrica, forse rimpiazzati per ragioni di costo. I condensatori sono tutti certificati a 105°C mentre non sono presenti i consueti mosfet in questa zona, probabilmente installati nell’altro lato del PCB. Al centro in basso è presente l’ingresso di alimentazione a 4 pin, poi due condensatori certificati fino a 105° C e poi sulla sinistra i quattro ingressi per i sensori di temperatura. Al centro sollo il bollino di controllo qualità, si cela il controller dell’LCD, ben protetto da interferenze. Cosa manca? Beh, certamente alcune caratteristiche di punta di molti altri modelli, tra cui l’allarme per overheating o per lo spegnimento di una ventola, funzionalità di controllo automatiche delle ventole, possibilità di cambiare il colore o l’illuminazione dell’LCD frontale, lo “Start Up Voltage” a +12V ed anche la possibilità di selezionare tra gradi Celsius e Fahrenheit. In relazione al penultimo elemento, sebbene non sia menzionato, è presente! Abbiamo realizzato due video dimostrativi, a tal proposito.
Abbiamo confrontato il risultato del sensore termico con quello dell’FC5V3, ma troverete la tabella nel capitolo dei test.
Funzionalità e controllo
In sostanza, come preventivato, è possibile controllare le ventole solo tramite il potenziometro frontale, e controllare l’ammontare dei sensori di temperatura; è un fan controller propriamente detto, elementare e senza grosse pretese.